L’aroma unico e delicato dell’olio extravergine d’oliva è attribuito a una serie di componenti volatili. Dall’oliva fino all’olio, ecco le reazioni enzimatiche che portano alla formazione dell’aroma
L’olio extravergine di oliva è conosciuto per i suoi benefici per la salute e per essere uno dei pochissimi oli vegetali frutto unicamente di un’estrazione meccanica. Dovrebbe essere conosciuto, però, anche per i suoi profumi e i suoi gusti, diversi, ricchi e spesso poco noti.
L’aroma unico e delicato dell’olio d’oliva è attribuito a una serie di componenti volatili. Aldeidi, alcoli, esteri, idrocarburi, chetoni, furani e altri composti sono stati quantificati e identificati dalla spettrometria gascromatografica-massa nell’olio extravergine d’oliva di buona qualità.
La presenza di composti aromatici nell’olio d’oliva è strettamente correlata alla sua qualità sensoriale. Esanale, trans -2-esanale, 1-esanolo e 3-metibutano-1-olo sono i principali composti volatili dell’olio d’oliva.
I composti aromatici volatili si formano dall’oliva attraverso un processo enzimatico. La cultivar, l’origine, la fase di maturazione, le condizioni di conservazione e le condizioni di estrazione influenzano i componenti aromatici dell’olio d’oliva e quindi il suo sapore e aroma.
La più alta concentrazione di componenti volatili appare nella fase di maturazione ottimale delle olive, che dipende da varietà, arale di coltivazione e gestione agronomica.
L’acido 13-idroperossidico-9,11-ottadecadienoico si forma per ossidazione enzimatica del linoleato. Successivamente, si forma l’esenale per azione dell’enzima aldeide-liasi. Infine, l’1-esanolo si forma attraverso un processo di riduzione enzimatica.
In un altro processo, il cis-3-esenale e il trans-2-esenale si formano mediante aldeide-lisi. Un’ulteriore riduzione porta alla formazione di cis-3-esenolo, trans-3-esenolo e 1-esenolo.
Alcuni autori hanno proposto un percorso enzimatico sequenziale per la formazione dei composti aromatici esenale, cis-3-esenale, trans-2-esenale e dei corrispondenti esteri nel frutto dell’oliva.
Nell’oliva si trovano acilidrolasi, lipossigenasi e idroperossido liasi degli acidi grassi.
I triacilgliceroli e i fosfolipidi vengono idrolizzati a acidi grassi liberi, principalmente polinsaturi, da parte dell’acilidrolasi. 9- e 13-idroperossidi si formano a partire dagli acidi linoleico e
linolenico dalla lipossigenasi. La liasi scinde i 13-idroperossidi degli acidi linoleico e linolenico per formare le aldeidi volatili, rispettivamente esanale e cis-3-esenale
Durante la conservazione della frutta d’oliva, i componenti dell’aroma volatile, come le aldeidi e gli esteri, diminuiscono.
fonte : Teatro naturale