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Le radici, come sono formate e qual è la loro funzione per la pianta?

La radice rappresenta una parte fondamentale della pianta sia in termini di massa che per le funzioni che riveste. Di fatto, tramite le radici, la pianta si ancora ed esplora il suolo per assorbire acqua e nutrienti (minerali, linfa grezza) necessari per la sua crescita e per lo sviluppo vegeto-produttivo.
La radice è formata da tante radici diverse, ciascuna con una specifica funzione. Ci sono le grosse radici lignificate che servono per ancorare la pianta al suolo e per trasportare la linfa grezza; e piccole radici caratterizzate da una crescita molto rapida e senza ramificazioni, che servono per esplorare il suolo alla ricerca di zone ricche di nutrienti e acqua per poter ramificare e formare le radici fini.
Quest’ultime hanno la funzione di assorbire i nutrienti. Dunque, la radice è caratterizzata da una grande capacità di adattare la sua forma, la sua funzionalità e la sua dimensione a seconda delle caratteristiche del suolo in cui si sviluppa.
Che cos’è il suolo e a cosa serve?
Il suolo è costituito da una parte solida (sostanza organica e minerali), da una parte liquida (acqua, essudati radicali, ecc.) e da una parte gassosa (ossigeno, ecc.) ed è costituito da strati orizzontali sovrapposti e originati da fenomeni di trasformazione della materia di partenza (roccia, sostanza organica, ecc.).

Il suolo sostiene la crescita e lo sviluppo di piante e colture in un ambiente naturale. Il primo che studiò il suolo fu lo scienziato russo Dokuchaev alla fine dell’Ottocento. Il suolo, secondo Dokuchaev, è un materiale indipendente posto sulla superficie terrestre, con morfologia e proprietà fisico-chimiche e biologiche distintive originatesi per l’interazione nel tempo tra organismi morti e viventi, roccia esposta e clima avvenutosi in un determinato luogo geografico. Il suolo assolve a numerose funzioni, come per esempio, quella di:

  • fornire il nutrimento, l’acqua e il sostegno meccanico alle piante e consentire la vita dei microrganismi
  • immagazzinare il carbonio sotto forma di sostanza organica nelle piante, impedendone il ritorno nell’atmosfera come anidride carbonica. In questo modo, il suolo limita l’effetto serra,
  • favorire la degradazione di materiale organico, trattenere inquinanti non degradabili ed impedire la propagazione di forme microbiche patogene,
  • accogliere, trattenere e filtrare le acque regolandone il flusso e depurandole.

Il suolo è considerato una riserva di biodiversità per il nostro pianeta, in quanto contiene numerosi organismi (lombrichi, acari, nematodi, batteri, funghi, alghe, ecc.) che hanno complesse ed intime relazioni tra loro e con le piante (Wagg et al., 2014; Delgado et al.,2018).

I microrganismi e il loro beneficio per il suolo e per le piante.

I microrganismi svolgono nell’ecosistema un ruolo sia positivo che negativo. Al momento si stima che in un grammo di suolo vivano insieme alcuni miliardi di batteri appartenenti a diverse migliaia di specie diverse e più di 200 metri di ife fungine (Paul, 2014). Solo una minoranza di essi origina malattie per le piante, mentre la maggioranza è da considerarsi costituita da microrganismi benefici che svolgono numerose funzioni, tra cui:
  • aumentare la fertilità dei suoli agrari,
  • promuovere la crescita delle piante migliorandone l’assorbimento di acqua e nutrienti e i sistemi di difesa attraverso la secrezione di molecole organiche,
  • ridurre lo stress abiotico e biotico sulle piante,
  • contribuire alla detossificazione dei suoli da sostanze chimiche (fitofarmaci, diserbanti, ecc.),
  • contribuire, per mezzo della secrezione di materiale organico (polisaccaridi, glicoproteine, gomme) alla formazione di una matrice del suolo, tramite l’ampia rete di ife fungine che tengono insieme le particelle del suolo, che fa da collante di tutte le componenti minerali del suolo (Vejan et al., 2016),
  • contribuire alla soppressione dei patogeni.

Quindi la presenza di microrganismi utili contribuisce a rendere i suoli sani e coltivabili e a sostenere la crescita vegeto-produttiva delle piante anche in condizioni pedoclimatiche difficili.

Dove vivono i microrganismi, di che cosa si nutrono e quali sono i fattori che limitano la loro proliferazione?

I microrganismi vivono e si propagano nel suolo, specialmente nella rizosfera (la frazione di suolo che circonda le radici delle piante) dove le radici liberano molecole chiamate “essudati radicali”, tali sostanze forniscono fonti di carbonio e non, e sono prontamente disponibili per la crescita microbica.
La rizosfera è considerata la zona numericamente più ricca di microrganismi, che si differenziano notevolmente dal suolo circostante sia nella loro composizione che per la loro attività. Una vasta varietà di microrganismi (funghi, batteri, ecc.), che possono essere utili o dannosi per la crescita delle piante. Tra i principali fattori che limitano la presenza e la moltiplicazione dei microrganismi sono le tecniche agricole basate sull’utilizzo eccessivo ed improprio di prodotti di sintesi, tra cui fertilizzanti, erbicidi, pesticidi, ecc.

Quali sono i fertilizzanti organici ecosostenibili per favorire la proliferazione dei microrganismi e di conseguenza il benessere delle radici?

Tra le possibili soluzioni l’utilizzo di fertilizzanti organici che contengono catene polipeptidiche a lenta mineralizzazione nel suolo e fertilizzanti che contengono microrganismi viventi capaci di colonizzare la rizosfera delle piante aumentando la disponibilità di nutrienti primari e stimolandone la crescita. Tali prodotti sono applicati nelle pratiche agricole in sostituzione dei fertilizzanti minerali (commodities, urea, ecc.). ILSA dispone di una gamma di fertilizzanti organici – solidi e liquidi – che derivano da matrice organiche provenienti da fonti rinnovabili e realizzati grazie a processi innovativi totalmente sostenibili e che sono ammessi anche in biologico.

Fertilizzanti che consentono di ottenere cibo più sano, rispettando l’ecosistema. I prodotti organici solidi sono ottenuti da un processo di idrolisi termobarica (FCH®) e hanno come base la matrice proteica chiamata Agrogel® di esclusiva produzione ILSA, ricca in peptidi, polipeptidi, azoto organico, carbonio organico e sostanza organica. Sono chiamati fertilizzanti intelligenti ed eco-friendly, perchè completamente naturali e caratterizzati dal rilascio nel suolo degli elementi nutritivi in sincronia con la richiesta delle piante. Con un unico intervento e senza eccedere nelle concimazioni azotate (evitando l’inquinamento ambientale) si favorisce la proliferazione della flora microbica e la crescita vegeto-produttiva delle piante coltivate.

prodotti organici liquidi, invece, sono ottenuti da un processo di idrolisi enzimatica (FCEH®) che consente di produrre specialità nutrizionali e biostimolanti a base di Gelamin®una matrice proteica, di esclusiva produzione ILSA, ricca in amminoacidi liberi levogiri, microrganismi viventi, carbonio organico, azoto organico e sostanza organica. I prodotti a base di Gelamin® sono completamente naturali e sono caratterizzati da un rapido assorbimento da parte della pianta (sia per via radicale che per via fogliare). Con opportuni interventi mirati e con prodotti biologici si possono favorire:

  • la proliferazione microbica,
  • la ripresa delle piante da situazioni di stress ambientale,
  • la crescita vegeto-produttiva delle piante in linea con le aspettative del produttore.
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