Lo zolfo è uno dei più antichi fungicidi usati nella difesa fitosanitaria. Generalmente lo zolfo è usato per combattere l’oidio della vite, delle piante da frutto, delle colture orticole, dei cereali e della barbabietola da zucchero.
Ma lo zolfo risulta anche efficace per altre malattie come la escoriosi della vite, septoriosi, fusariosi e ruggine del frumento. Lo zolfo esplica anche un’azione collaterale insetticida contro neanidi di afidi, cocciniglie, tisanotteri e acaricida contro gli eriofidi del pero e della vite.
L’ azione dello zolfo sull’oidio è di tipo preventivo in quanto impedisce la germinazione dei conidi, curativo perché agisce sul micelio durante l’incubazione ed eradicante poiché elimina il fungo quando è visibile.L’azione fungitossica dello zolfo è dovuta alla sua capacità di penetrare nella cellula fungina, grazie alla sua liposolubilità, rompendo la membrana cellulare.
Questo provoca la fuoriuscita dell’acqua dal fungo e quindi la sua morte per disidratazione.
L ’attività anticrittogamica dello zolfo dipende dalla temperatura,dall’umidità relativa ambientale e della finezza delle particelle. Lo zolfo esplica la sua azione passando dallo stato solido a quello di vapore di conseguenza le basse temperature e l’elevata umidità ne riduconol’efficacia. Gli zolfi più fini iniziano ad essere attivi intorno a 10-12°C, mentre quelli più grossi diventano attivi atemperature di almeno 18 -20 °C. Oltre i 28 °C lo zolfo diventa fitotossico .I prodotti fitosanitari di zolfo sono presenti nel mercato in diverse formulazioni.
Gli zolfi per trattamenti polverulenti vengono suddivisi in zolfi sublimati , ottenuti dalla distillazione del minerale grezzo e costituito da particelle comprese tra 5 e 14 microns; zolfi ventilati, ottenuti per macinazione del minerale grezzo ecostituito da particelle tra 15 e 150 microns.
Gli zolfi bagnabili si suddividono a loro volta in zolfi bagnabili comuni, ottenuti dagli zolfi ventilati con l’aggiunta di bagnanti; zolfi micronizzati ottenuto per macinazione di zolfi sublimati o ventilati; zolfi colloidali, ottenuti da processi chimici con zolfo allo stato di colloide, quindi più fine dei micronizzati. L’efficacia dello zolfo richiede uno stretto contatto tra le cellule del parassita ed il prodotto fungicida.
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Su quali piante si usa lo zolfo
Lo zolfo è impiegabile su tutti i tipi di piante, purché all’aperto (la distribuzione della polvere è impossibile in appartamento). Si può utilizzare anche in cantina e in serra.
Per l’orto e il frutteto scegliete prodotti commerciali che abbiano un basso tempo di carenza (in genere compreso tra 3 e 15 giorni).
Zolfo, come si usa
Indipendentemente dalla formulazione, leggete sempre con cura l’etichetta, rispettando i dosaggi, i tempi (intervallo fra due somministrazioni o rispetto ad altri trattamenti), le modalità di distribuzione ecc.
I formulati in polvere si distribuiscono così come sono direttamente sulla vegetazione mediante un soffietto; è indispensabile utilizzare adeguate protezioni per il viso (occhiali da lavoro, maschere per naso e bocca) e una tuta da lavoro per il corpo; effettuate il trattamento solo in assenza di vento, per evitare che il prodotto non vada sul bersaglio (con anche un danno economico).
Gli zolfi bagnabili si sciolgono abbastanza facilmente (soprattutto quelli micronizzati e bentonici) in acqua; al momento del dosaggio indossate per precauzione una mascherina per naso e bocca, ed effettuate l’operazione al chiuso, in assenza di correnti d’aria.
Quali formulazioni di zolfo usare
Nei periodi di maggior pressione del mal bianco e/o in presenza d’infezioni conclamate, è consigliabile l’impiego di zolfi in polvere.
Gli zolfi bagnabili sono indicati soprattutto per un’azione preventiva e hanno anche una minor persistenza d’azione rispetto a quelli in polvere (5-7 giorni a seconda delle condizioni ambientali), con l’eccezione dello zolfo micronizzato che, a seconda dei coadiuvanti, può arrivare fino a 14 giorni di persistenza: non bisogna eccedere mai con le dosi, perché possono più facilmente risultare fitotossici rispetto alla polvere.
Gli zolfi liquidi sono indicati per trattamenti sulle piante d’appartamento (da effettuarsi in esterni), da balcone e da terrazzo, dove è più facile accorgersi dell’inizio dell’infezione e non è quindi necessario un prodotto particolarmente “energico”, bensì facile da distribuire (sono già pronti all’uso, in confezione trigger).
Tossicità e impatto ambientale dello zolfo
La tossicità verso i mammiferi è molto bassa, ed è poco tossico anche per i pesci e le api, mentre è nocivo per alcuni insetti utili, come alcuni Imenotteri, gli acari Fitoseidi, i Miridi e gli Antocoridi.
Nelle etichette dei prodotti in commercio deve essere presente la dichiarazione di assenza del selenio, un metallo molto fine e affine allo zolfo, ma molto tossico per l’uomo e gli animali.
Non va somministrato a temperature elevate, quando tutti gli zolfi diventano fitotossici.
Sono sensibili all’azione dello zolfo alcune cultivar di melo (Golden Delicious, Imperatore, Commercio, Jonathan, Rome Beauty, Stayman), di pero (Williams), di pesco e quasi tutte quelle di albicocco.
Nel terreno lo zolfo viene degradato rapidamente da alcuni microrganismi.
Controindicazioni e avvertenze
Dato il pericolo di fitotossicità, è consigliabile effettuare i trattamenti nelle ore più fresche della giornata (preferibilmente al mattino presto, in alternativa al tramonto), soprattutto durante il periodo estivo.
Lo zolfo non è compatibile con oli minerali e antiparassitari a reazione alcalina in genere.