Per cercare di frenare l’epidemia di Covid-19 il Governo ha imposto una quarantena ferrea con multe da 400 fino a 3mila euro per i trasgressori. Gli italiani possono uscire solo per motivi di salute, comprovate esigenze lavorative o per situazione di necessità.
C’è un comparto che tuttavia può derogare a questi obblighi, quello agricolo. Agli agricoltori e a tutti gli operatori della filiera è infatti permesso circolare liberamente, pur rispettando gli obblighi di indossare le mascherine protettive e mantenere un metro di distanza dagli altri.
Eppure, nonostante il settore primario sia considerato strategico per il paese, si registrano alcuni casi di agricoltori multati mentre si recavano al lavoro
Coronavirus, multati gli agricoltori al lavoro
in Puglia
La quarantena forzata per fronteggiare l’emergenza Coronavirus continua per moltissime categorie di lavoratori. Ma ce ne sono alcune che vengono, invece, considerate imprescindibili, come certificato dal DPCM dell’11 marzo, tra queste ci sono il settore agricolo e quello zootecnico.
Ma nonostante questo si multiplica in Puglia – come riporta Brindisi Oggi – la quantità di agricoltori multati mentre vanno sui campi. La Cia pugliese lancia l’allarme. In Puglia, ci sono possessori e conduttori di terreni agricoli multati mentre si recano sui propri fondi per svolgere quelle operazioni colturali richieste, improrogabilmente, in questo periodo, pena il rischio di compromettere l’intera annata agricola, anche se solo a sostegno della propria famiglia.
E questo, ovviamente, indipendentemente dal fatto che quanto ottenuto dallo svolgimento dell’attività agricola sia destinato in tutto o in parte al proprio fabbisogno. “Il fastidioso e costoso equivoco, viste le multe salate che sono state comminate, si è ripetuto e si sta ripetendo molto spesso in tutta la Puglia, con episodi e segnalazioni in ogni provincia”, ha spiegato Raffaele Carrabba, presidente regionale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia in una nota. A Taranto e Brindisi, sono già state inviate due lettere ufficiali indirizzate ai rispettivi Prefetti.
Nei prossimi giorni, uguali segnalazioni potranno essere inviate alle Prefetture di Bari, Foggia e Lecce.